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30/5/2008
«Il vero lifting? E' soltanto quello chirurgico»
CLAUDIA FERRERO
Bisturi o creme? Oppure: bisturi & creme? Questione di concorrenza o di sinergia? Il fatto è che da un po’ di giorni, con un video su YouTube, il chirurgo plastico Paolo Santanchè ha lanciato una sfida del tutto inedita: «La chirurgia estetica - esordisce il noto specialista, nel campo da 32 anni - consente dei risultati che non sono minimamente paragonabili a qualsiasi metodica non chirurgica. Però oggi si vedono sempre più pubblicità che lasciano credere si possano ottenere risultati simili, o poco inferiori alla chirurgia estetica, con metodi cosiddetti non invasivi, o addirittura con le creme». Di qui la sfida che è venuta in mente a Santanchè: «Chiedo a questi signori e a queste aziende di dimostrare l’efficacia promessa dai loro prodotti». Ovvero: «Ottenere qualsiasi risultato di ringiovanimento del viso o di rimodellamento del corpo, che sia pari almeno al 20 per cento, sia per effetto che per durata, di quello che si può ottenere con la buona chirurgia estetica».


La sfida dello specialista lanciata con un video su YouTube
Ma che cosa ha spinto il chirurgo alla provocazione? «Da me viene sempre più gente che ha buttato centinaia di euro in metodi per il ringiovanimento descritti come portentosi e che non hanno dato alcun risultato. Un professionista onesto è il primo a preferire al bisturi un intervento mini-invasivo, laddove questo produca risultati davvero paragonabili a quelli della chirurgia - spiega lo specialista -. Basti pensare al crollo del numero di lifting frontali dopo l’avvento del botulino». Ma «le creme anti-età - continua - non sono un’alternativa al lifting o alla liposuzione, nessun prodotto è infatti in grado di mettere in tensione il muscolo platisma e togliere anni dal collo e dal viso come fa la chirurgia, né di rimodellare una silhouette allo stesso modo di un intervento per aspirare il grasso in eccesso».


Santanchè: «Troppe pubblicità ingannevoli di creme e metodi soft»
Nessuna animosità contro le creme, questa non è una crociata contro gli ultimi ritrovati della cosmetologia: «Certo che no, non metto in discussione l’utilità di creme e cosmetici vari - precisa Paolo Santanchè -, bensì il modo con cui molto spesso questi prodotti vengono presentati al pubblico. Anche noi chirurghi utilizziamo e consigliamo creme specifiche per ottimizzare i risultati dei nostri trattamenti - continua -. Però questi prodotti non sono da considerare un’alternativa, ma un complemento alla chirurgia stessa. Serve insomma un’operazione verità e trasparenza. Una buona crema è utile per idratare la pelle, proteggerla dai raggi ultravioletti, può aiutare a minimizzare le piccole rughe. Ma di qui a parlare di lifting...». 


Così si ringiovanisce in sala operatoria
Parliamo di lifting, allora. Quando si rende necessario? «Per contrastare i cedimenti della pelle tipici dell’invecchiamento bisogna agire in profondità, sulle strutture muscolari. Si ridà consistenza al muscolo platisma e allo Smas, si ricreano le giuste trazioni, e di conseguenza anche la pelle viene riposizionata e riacquista tono. Non agire in profondità sarebbe come indossare un vestito aderente per stringere e comprimere tutto quanto sta sotto». E per non finire in mani sbagliate? «Si può cliccare sul sito della Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica (www.sicpre.org) - conclude Santanchè - e controllare sempre il titolo dell’esperto al quale ci si rivolge sul portale web della Federazione nazionale ordini dei medici (www.fnomceo.it)».
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