Bisturi o creme? Oppure: bisturi &
creme? Questione di concorrenza o di sinergia? Il fatto è che
da un po’ di giorni, con un video su YouTube, il chirurgo
plastico Paolo Santanchè ha lanciato una sfida del tutto
inedita: «La chirurgia estetica - esordisce il noto
specialista, nel campo da 32 anni - consente dei risultati che
non sono minimamente paragonabili a qualsiasi metodica non
chirurgica. Però oggi si vedono sempre più pubblicità che
lasciano credere si possano ottenere risultati simili, o poco
inferiori alla chirurgia estetica, con metodi cosiddetti non
invasivi, o addirittura con le creme». Di qui la sfida che è
venuta in mente a Santanchè: «Chiedo a questi signori e a
queste aziende di dimostrare l’efficacia promessa dai loro
prodotti». Ovvero: «Ottenere qualsiasi risultato di
ringiovanimento del viso o di rimodellamento del corpo, che
sia pari almeno al 20 per cento, sia per effetto che per
durata, di quello che si può ottenere con la buona chirurgia
estetica».
La sfida dello specialista
lanciata con un video su YouTube Ma che cosa ha
spinto il chirurgo alla provocazione? «Da me viene sempre più
gente che ha buttato centinaia di euro in metodi per il
ringiovanimento descritti come portentosi e che non hanno dato
alcun risultato. Un professionista onesto è il primo a
preferire al bisturi un intervento mini-invasivo, laddove
questo produca risultati davvero paragonabili a quelli della
chirurgia - spiega lo specialista -. Basti pensare al crollo
del numero di lifting frontali dopo l’avvento del botulino».
Ma «le creme anti-età - continua - non sono un’alternativa al
lifting o alla liposuzione, nessun prodotto è infatti in grado
di mettere in tensione il muscolo platisma e togliere anni dal
collo e dal viso come fa la chirurgia, né di rimodellare una
silhouette allo stesso modo di un intervento per aspirare il
grasso in eccesso».
Santanchè: «Troppe
pubblicità ingannevoli di creme e metodi
soft» Nessuna animosità contro le creme, questa
non è una crociata contro gli ultimi ritrovati della
cosmetologia: «Certo che no, non metto in discussione
l’utilità di creme e cosmetici vari - precisa Paolo Santanchè
-, bensì il modo con cui molto spesso questi prodotti vengono
presentati al pubblico. Anche noi chirurghi utilizziamo e
consigliamo creme specifiche per ottimizzare i risultati dei
nostri trattamenti - continua -. Però questi prodotti non sono
da considerare un’alternativa, ma un complemento alla
chirurgia stessa. Serve insomma un’operazione verità e
trasparenza. Una buona crema è utile per idratare la pelle,
proteggerla dai raggi ultravioletti, può aiutare a minimizzare
le piccole rughe. Ma di qui a parlare di
lifting...».
Così si ringiovanisce in
sala operatoria Parliamo di lifting, allora.
Quando si rende necessario? «Per contrastare i cedimenti della
pelle tipici dell’invecchiamento bisogna agire in profondità,
sulle strutture muscolari. Si ridà consistenza al muscolo
platisma e allo Smas, si ricreano le giuste trazioni, e di
conseguenza anche la pelle viene riposizionata e riacquista
tono. Non agire in profondità sarebbe come indossare un
vestito aderente per stringere e comprimere tutto quanto sta
sotto». E per non finire in mani sbagliate? «Si può cliccare
sul sito della Società italiana di chirurgia plastica,
ricostruttiva ed estetica (www.sicpre.org) - conclude
Santanchè - e controllare sempre il titolo dell’esperto al
quale ci si rivolge sul portale web della Federazione
nazionale ordini dei medici (www.fnomceo.it)».