Dottor Santanchè – Mastoplastica additiva endoscopica per via ascellare.

Ideata dal dottor Santanchè e pubblicata per la prima volta nel 1999, consiste nell’impianto di protesi anatomiche di ultima generazione attraverso una piccola incisione praticata in una ruga del cavo ascellare. L’intervento di mastoplastica additiva viene eseguito in videoendoscopia, che consente una perfetta visione durante tutto l’allestimento della tasca periprotesica, con una precisione di esecuzione altrimenti impossibile. Il risultato è della massima naturalezza ed il nuovo seno non avrà nessuna cicatrice. Le protesi potranno essere impiantate sia retromuscologhiandolari, sia retroghiandolari, a seconda della struttura della paziente.

Il dottor Santanchè, per primo al mondo ha ideato e pubblicato l’intervento di Mastoplastica additiva con impianto di protesi anatomiche per via ascellare, in videoendoscopia, ossia quanto di più tecnicamente evoluto vi sia a disposizione della paziente per l’aumento del seno. Per approdare a risultati così elevati il dottor Santanchè ha ideato anche tutto lo strumentario per operare in modo estremamente agevole mediante una piccola incisione praticata su di una ruga del cavo ascellare.

Certamente la meno usata a causa della maggiore difficoltà tecnica, la via ascellare è senza dubbio la più avanzata, con il più elevato standard di risultati e la completa assenza di cicatrici sulle ghiandole mammarie o che possano evidentemente riportare, alla semplice osservazione, ad un intervento di mastoplastica additiva.

PROTESI PER L’AUMENTO DEL SENO
Protesi con involucro in silicone nano_testurizzato polistratificato

È  il più avanzato perfezionamento della testurizzazione. Le testurizzazioni di tipo più aggressivo erano riportate sulle protesi anatomiche, per agevolare l’adesione ed evitare la rotazione. Le più recenti generazioni di protesi ergonomiche per mastoplastica additiva non hanno la necessità di adesione ai tessuti circostanti e la nano-testurizzazione è più efficace nella prevenzione dell’inconveniente della retrazione capsulare. La nano-testurizzazione è presente unicamente nelle protesi prodotte da Motiva®, che l’ha studiata e ideata.

Protesi con involucro in silicone liscio polistratificato
È la tipologia di involucro che consente la minore superficie esterna a parità di forma e volume. Secondo la teoria del “biofilm”, responsabile della complicanza detta retrazione capsulare è deposizione batterica infinitesimale, inevitabile sulla superficie della protesi. Pertanto, minore la superficie, minore il biofilm. Secondo le statistiche interne di Nagor®, limitatamente alle protesi per l’aumento del seno di loro produzione, confrontando le diverse tipologie di superficie, liscia e con diversi livelli di testurizzazione, le protesi lisce hanno evidenziato la minor percentuale di retrazione capsulare.

Per ulteriori informazioni sulla mastoplastica additiva endoscopica per via ascellare, potete chiamare gli Studi di Milano (02 48 195 189) e Torino (011 817 48 03)